Comune di Mede – P.zza Repubblica 27035 Mede (PV) – P.IVA e Cod. Fiscale 00453550188
Nell’alto medioevo fece parte del Comitato di Lomello; nel 1157 venne confermato da Federico I ai Conti Palatini di Lomello, che peraltro erano stati sottomessi da Pavia, cui lo stesso imperatore assegnò ufficialmente la supremazia della Lomellina nel 1164. Tra i numerosi rami in cui si erano divisi i Conti palatini, uno dei più importanti fu quello dei Conti di Mede; a loro volta si divisero in moltissimi rami, ma ebbero la saggezza di mantenersi tra loro solidali, con patti che escludevano la vendita di quote feudali a famiglie estranee alla parentela; in tal modo ebbero sempre la conferma del feudo di Mede, dagli Imperatori e dai duchi di Milano (cui Mede appartenne fino al 1535), dagli Spagnoli (1535-1706), e dai Savoia (Mede venne conquistato nel 1706 da Eugenio di Savoia per conto degli austriaci. L’Austria lo consegnò nel 1707 ai Savoia, assieme a tutta la Lomellina). Attorno al 1500 le varie linee dei conti di Mede assunsero cognomi propri, derivati probabilmente dai loro capostipiti: Giovannoli, Enriotti, Biasoni, Alessandri, Guizzardi, Isnardi, Genselmi, Brizio, e inoltre Luneri, Biscossa e Zaccaria, entrati nella casata per matrimonio. Nel 1707, all’avvento dei Savoia, sono ancora confeudatari i Giovannoli, i Gorrani (che avevano acquistato delle quote nel 1652), gli Zaccaria, i Guizzardi e gli Isnardi. In quest’epoca Mede fu sede della Congregazione della Lomellina.
La ricchezza del territorio Pavese
Attraversata dai due maggiori fiumi italiani per portata, il Po e il Ticino, che confluiscono quasi nel suo centro, la provincia di Pavia appare, a seconda dei punti di vista, divisa o unita da questi fiumi. Superficialmente si direbbe divisa, e tale fu storicamente quando il suo destino fu deciso da forze esterne, per le quali un fiume poteva essere un comodo confine amministrativo o politico-militare. Al contrario, quando furono le forze locali a poter giocare un ruolo determinante, prevalse la tendenza all’unione delle terre lungo i fiumi, principali vie di comunicazione nella pianura, e motivo di coesione. Così i Romani, che divisero il territorio addirittura fra tre regioni diverse, non tennero in alcun conto le precedenti aggregazioni etniche, che – come diremo – appaiono organizzate lungo i fiumi. Nel Medioevo fu la città di Pavia ad aggregare di nuovo il territorio, ma nel XVIII secolo, nel dominio assoluto delle cancellerie europee, esso fu smembrato tra stati diversi, e Napoleone, padrone di tutte queste aree, non volle accondiscendere al desiderio delle popolazioni di essere riunite. Va dunque ascritto a merito del governo sabaudo, nel 1859, di aver riunito definitivamente il territorio pavese, anche a costo di modificare l’assetto amministrativo precedente.
Ogni seconda domenica di settembre si tiene a Mede il “Palio d’la Ciarmela”.
Il Palio d’la Ciaraméla viene istituito nel 1980 dal Centro Culturale G. Amisani per volere di Giuseppe Masinari, che ha fortemente desiderato far rivivere gli usi e i costumi degi abitanti che popolavano questo territorio dal 1880 al 1930. Da allora la seconda domenica di settembre Mede vive questa manifestazione ricca di storia e di folclore che vuole ricordare le tradizioni della civiltà contadina.
Il Teatro Besostri, costruito per volere del Conte Giuseppe Besostri, venne inaugurato nel 1892. L’architettura dell’impianto rispecchiava quella dei teatri dell’epoca: palco, platea e palchetti disposti a ferro di cavallo, in struttura lignea. La torre scenica di pregevole fattura è rimasta invariata fino ad oggi. Aveva una capienza di ben 700 posti. Si rappresentarono commedie, opere liriche, operette, spettacoli di beneficenza e si tennero memorabili veglioni con orchestre prestigiose…